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Giornale SS "Das Schwarze Korps" (NON DISP.)

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Numero del ''Das Schwarze Krops'' (Il Corpo Nero) del 23 maggio 1940, appena due settimane dopo l'inizio dell'invasione della Francia. LA STORIA Creato nel 1935, il giornale pubblicò la sua prima copia il 6 marzo di quell'anno. A tutti gli effetti era l'organo di stampa ufficiale delle SS che usciva a cadenza settimanale. Pubblicato direttamente dal Reichsfuhrung-SS (l'Alto Comando delle SS), il ''Das Schwarze Krops'' era posto sotto la direzione dell'SS-Obergruppenfuhrer Max Amann e del redattore l'SS-Standartenfuhrer Gunter d'Alquen. Il giornale, stampato dal NSDAP a Monaco presso ''Verlag Franz Eher Nachfolger'' che aveva l'ufficio editoriale a Berlino, continuò ad essere prodotto praticamente fino al termine del conflitto. Questo aveva la particolarità di essere l'unico giornale della Germania durante il Terzo Reich a non essere censurato. Nel 1940 le Waffen-SS crearono una compagnia di corrispondenti di guerra (SS-Kriegsberichter), per mostrare le loro imprese sul campo di battaglia che nel 1941 venne trasformata ed ingrandita con numero di effettivi di un battaglione e nel 1943 ulteriormente allargata a reggimento. La maggior parte delle fotografie e dei reportage sulle Waffen-SS venivano quindi pubblicati sul ''Das Schwarze Krops''. Il comando della compagnia dei corrispondenti di guerra era dell'SS-Standartenfuhrer Gunter d'Alquen che nel 1940 passò l'incarico al famoso Kurt Eggers, il quale lo tenne fino alla sua morte avvenuta nel 1943. DESCRIZIONE DELL'ARTICOLO Pubblicato a Berlino il 23 maggio 1940, questa copia del ''Das Schwarze Krops'' contiene vari articoli inerenti la guerra e la situazione del periodo storico. Le misure sono approssimativamente di 47cm x 32cm e le pagine sono 14. Bello l'articolo con contorno iconografico stupendo ''Vormarsch mit der Leibstandarte'' (al seguito della Leibstandarte) inerente appunto la LSSAH impegnata nella campagna di Francia. In quei giorni l'offensiva tedesca stava chiudendo gli alleati a Dunkerque e spezzando definitivamente le ormai ridotte possibilità franco-inglesi di salvare Parigi dalla capitolazione. Le condizioni sono ottime, non ci sono rotture o mancanze, solo un ingiallimento più che logico dovuto ai suoi quasi 70 anni.