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LOTTO 90 PANZER-GRENADIER-DIVISION - ITALIA (SOLD)

SOLD!

Stupendo lotto di attestati e Soldbuch appartenuto a Walter Reinert, un soldato che ha combattuto in Russia e poi nella 90 Panzer-Grenadier Division lungo tutta la campagna d'Italia.

Il lotto comprende:

- Attestato per EKII

- Attestato per Infanterie Sturmabzeichen in Silber

- Attestato per Verwundetenabzeichen in Schwarz

- Soldbuch

Walter Reinert iniziò la guerra con l'invasione tedesca della Russia nel 1941. Alle 3:05 del 22 Giugno 1941 i cannoni tedeschi aprirono il fuoco sulle linee sovietiche. Walter si mosse con la sua divisione ad ovest di Wirballen. Avanzarono rapidamente fino a Kybartey e qui, seppure ancora un novellino della guerra, fu costretto immediatamente a combattere casa per casa. Erano solo gli inizi, ma la macchina da guerra tedesca funzionava senza incepparsi mai, nemmeno un istante, e proseguì quindi la sua marcia inesorabilmente. Nell’avanzata della 16a armata il 407° reggimento si trovò a combattere prima sul fiume Nieman e poi a Kovno per spingersi in seguito verso nord-est; fu tra i primi inoltre che, assieme al IIo ed al XXVIIIo corpo d’armata, creò un varco avanzando nelle retrovie delle linee russe.

Il 26 giugno la 16a armata attaccava pesantemente tutto il saliente che correva lungo la strada Kovno-Duenaburg e la 121a divisione di fanteria combatteva sul fianco destro dell’armata, quello più tenacemente difeso dai russi.  Pochi giorni più tardi il fronte orientale era avanzato, la Wehrmacht si era attestata vicino a Riga, Jakobstadt e Duenaburg, aveva inoltre superato il fiume Duena e i sovietici erano stati cacciati dalla Lituania e dal Kurland. Con questo, il 1 luglio 1941 sotto caldo il sole di Russia, si concludeva la prima fase dell’offensiva del Gruppo d’Armate Nord.

Poco più tardi alla 121a divisione venne dato ordine di valicare il Duena e soccorrere la divisione SS-Totenkopf che si trovava in difficoltà. Il lato destro del LVIo Corpo d’Armata motorizzato non riusciva ad avanzare nonostante gli sforzi; la resistenza russa era infatti accanitamente concentrata proprio sulla linea Duenaburg-Rositten. Il 407° reggimento di fanteria di Walter, affiancò immediatamente i soldati delle Waffen-SS schierandosi a combattere nella zona di Kreslava sul fiume Dvina. Era da poco stata creata una testa di ponte in quell’area e, negli aspri combattimenti che seguirono l’arrivo al fronte dei suoi uomini contro l’armata rossa, il Generalmajor Lancelle, comandante della 121a divisione di fanteria, e ricevente postumo della Croce di Cavaliere il 27 luglio ‘41, morì, dopo essere stato colpito a morte da un cecchino sovietico. Fu il primo generale del Gruppo d’Armate Nord a cadere sul campo di battaglia.

Nel frattempo gli attacchi continui perpetrati dalle truppe del Reich divennero insostenibili per i soldati dell’Armata Rossa e, nel pomeriggio del 3 luglio, l’intero fronte russo collassò. La Wehrmacht proseguì macinando chilometri su chilometri; i soldati del Reich erano riusciti a portare la guerra oltre l’antica linea di confine russa. Ora erano le divisioni panzer e motorizzate a farla da padrona e quelle di fanteria seguivano rapidamente l’avanzata delle truppe meccanizzate. La 121a proseguiva verso est, seguendo a nord il corso del fiume Duena, inquadrata nel II Corpo d’Armata tra la 12a e la 32a divisioni di fanteria.

Nonostante le difficoltà incontrate sul campo la 16a armata aveva sfondato anche la “linea Stalin” tra Dno e Polozk. Il nuovo obiettivo era la città di Leningrado. Tutto luglio trascorse e, il 27 del mese, la situazione tra la città di Narva ed il lago Ilmen, cioè su buona parte del fronte del Gruppo d’Armate Nord, si era in via definitiva stabilizzata. L’offensiva contro Leningrado venne organizzata dividendo le truppe in 3 gruppi d’attacco. Werner, che con la sua 121a divisione era passato nel XXVIIIo Corpo d’Armata, era stato assegnato al “Gruppo Shimsk”. I soldati del Reich avanzarono ancora verso est, l’ordine era perentorio: Leningrado doveva essere accerchiata. Quindi ora bisognava completare la conquista dell’intero perimetro del lago Ilmen.

Ad agosto, mentre l’esercito tedesco liberava l’Estonia e cacciava i russi dal lago Peipus, il reggimento 407 di Werner stava già per affrontare una serie di scontri colossali dai quali in molti non sarebbero più tornati: prima la battaglia di Mga e poi quella lunghissima della zona del Wolchow. Prima di queste operazioni l’OKH aveva ridisegnato le formazioni, poiché c’era bisogno di più spinta per completare la conquista ad est del Lago Ilmen e quindi chiudere interamente l’accerchiamento di Leningrado da sud-est. E così la 121a divisione di fanteria ed il XXVIIIo Corpo d’Armata vennero messi a far parte, assieme al XXXIXo Corpo d’Armata motorizzato, del cosiddetto “Gruppo Schmidt”.

Nella prima settimana di settembre tutto era pronto per sferrare l’attacco alla città, il Gruppo d’Armate Nord fremeva per la fase conclusiva dell’offensiva su Leningrado, anche se già dal mattino dell’8 agosto molte divisioni erano impegnate a combattere nella zona ovest, la prima ad essere accerchiata. I risultati fino ad oggi però non avevano fatto rilevare conquiste determinanti. La 121a divisione doveva avanzare da est, al di là della linea ferroviaria Chudovo-Leningrado, sempre inquadrata nel XXVIIIo corpo d’armata comandato dal Generale Wiktorin. Nel frattempo alla guida della divisione, dopo la morte del Generalmajor Lancelle, si trovava il Generalmajor Martin Wandel (Croce di Cavaliere il 23 novembre 1941) che diresse le azioni dei suoi uomini in modo egregio. I combattimenti proseguirono per tutto il mese, alla fine del quale la divisione si era attestata sul fiume Neva alle porte di Leningrado; di lì doveva ora però compiere il passo conclusivo...

L’attacco diretto verso la città per Walter ed i sui compagni iniziò alle ore 9:30 del 9 settembre 1941. Nessuno di loro sapeva che quei luoghi, nella zona ad ovest del Wolchow dove si trovavano ora per conquistare Leningrado, sarebbero stati per più di 2 anni l’unico paesaggio visibile. In pochi dei presenti inoltre, al febbraio del 1944, quando iniziò il ritiro definitivo dalla città, sarebbero stati ancora vivi e, ancora meno, quelli che dopo la lunga marcia verso Berlino, avrebbero fatto ritorno a casa per raccontare le imprese, gli eroi, le disfatte, dell’assedio più lungo della storia. Intanto dalla sua zona, appena al di là dei binari di quella linea che terminava nel cuore di Leningrado, il 407° reggimento di fanteria iniziava a sferrare i suoi attacchi contro le difese esterne della città. Nelle prime due ore della battaglia Walter ed i suoi compagni si trovarono a combattere senza il supporto aereo a causa di una fitta nebbia che impediva l’impiego dell’aviazione. Nonostante tutto nei giorni successivi avanzarono lungo la linea ferroviaria Chudovo-Leningrado, come stabilito dai piani dell’OKH, e penetrarono la prima linea difensiva tra Sluzk e Ivanskoe sul Neva. Ma la situazione era difficile, i soldati stessi, dopo continui assalti alle posizioni sovietiche senza risultati apprezzabili, erano esausti e tutto il XXVIIIo Corpo d’Armata con le sue 3 divisioni, era al limite delle forze. E proprio su queste posizioni il 28 settembre Walter venne colpito da una pallottola e costretto al rimpatrio per le cure ed una degenza che durò due mesi. In questo tempo la situazione non migliorò, il 2 battaglione del 407° reggimento di fanteria continuò a combattere per tutto ottobre, tutto novembre e tutto dicembre alle soglie dalla città, passando poi sotto comando del L Corpo d’Armata. Ora la 121a divisione di fanteria combatteva nel settore centrale a sud della città schierata tra la 4a SS Polizei division e la 96a, dove Walter al suo rientro raggiunse i compagni. Mentre si trovavano a Krasnyj-Bor, alle porte di Leningrado, per il coraggio che aveva dimostrato sul campo di battaglia, il 15 dicembre, ricevette la Croce di Ferro di II classe.

Qualche mese più tardi (20 aprile 1942) meritò un'altra medaglia: l'Infanterie Sturmabzeichen, per i continui assalti perpetrati contro le linee sovietiche ai margini della città. Dopo essersi ammalato alla fine del dicembre del '41 venne rimpatriato ad Amburgo dove rimase in ospedale fino al 13 gennaio del 1942. Ad aprile Walter combatteva ancora sul fronte russo con il Gruppo d'Armate Nord.

Ritirato dalla Russia e mandato poi in Italia venne inquadrato nel Panzer-Grenadier-Regiment 200, nato il 16 luglio 1943 in seno di un'altra nuova unità in formazione in Sardegna, appunto la Division Sardinien che presto fu rinominata 90 Infanterie-Division. Dopo lo sbarco alleato in Sicilia la divisione iniziò il suo ritiro dall'isola attraverso Santa Teresa di Gallura e Bonifacio in direzione della Corsica probabilmente dopo essere stata posta agli ordini diretti dell'OB Süd. Qui, nel settembre del 1943 dopo una serie di combattimenti con le truppe italiane stanziate in Corsica che tentavano di sbarrarle il passo verso nord, evacuava anche da quell'isola via mare da Bastia attraverso l'isola d'Elba e si stabiliva in Toscana. A fine mese era collocata nei pressi di Pisa.

Riorganizzata quindi come una vera e propria Panzer-Grenadier-Division venne rinominata (90 Panzer Grenadier Division) e quindi trasferita sul fronte adriatico prima a Gatteo al Mare e poi il 15 novembre ad Orsogna, dove combatté sul fiume Magoro e nei pressi di Ortona, sottoposta al LXXVI. Panzerkorps della 10. Armee dell'Heeresgruppe C. In dicembre la divisione passò nel Lazio come riserva dell'Heeresgruppe B dietro al fronte di Cassino, nei pressi di Roma.  Nel gennaio del 1944 la divisione venne assegnata direttamente alla 10 Armee (HG C) con cui venne impiegata sulla Linea Gotica nel settore tra la costa e Castelforte, sull'Ausente, sul Monte Natale presso Santa Maria Infante a nord di Minturno, nell'area di Capo d'Acqua e presso Formia.

Nel febbraio del 1944 Walter partecipò ai combattimenti di Cassino, sul Monte Maiola e sul Monte Castellone edove venne ferito da una scheggia di granata che lo costrinse fino all'8 maggio a rimanere nell'ospedale da campo 4/561. Passato quindi al suo rientro nel Grenadier-Regiment 361 sempre della 90 Panzer-Grenadier-Division fu posto sotto il comando diretto della 14. Armee (HG C) e combatté nella Valle del Liri, nella zona di Pignataro e Pontecorvo, prendendo parte alla terza battaglia di Cassino, per poi ritirarsi sul Fiume Melfa. In seguito allo sfondamento delle linea di Aanzio la divisione si ritirò verso nord passando per Frosinone, Ferentino, Fiuggi, Piglio, Genezzano e Rieti dove fu posta agli ordini del XIV. Panzerkorps della 14 Armee (HG C).

Il 18 luglio 1944, mentre i combattimenti si erano spostati dal Grossettano ad est del Monte Amiata, Volterra, Laiatico, Villamagna, Certaldo e Castelfiorentino, prima di raggiungere l'Arno Walter venne ferito nuovamente da una scheggia di granata. Al termine della convalescenza, durata fino al 5 agosto 1944 gli venne consegnato l'attestato per il ricevimento del Verwundetenabzeichen in Silber. Quando rietrò nel suo reggimento, il 361, la 90 Pz. Grenadier-Division venne trasferita in Piemonte sulle Alpi Occidentali per timore di uno sbarco nella zona di Genova. Era sottoposta al LXXV. Armee-Korps dell'Armee Ligurien e favorì la ritirata delle unità tedesche provenienti dalla Francia meridionale. Ma nel settembre venne nuovamente trasferita, ancora a sud, nella zona di Rimini, settore della Operationszone adriatisches Küstenland - (OZAK: Zona di operazioni del litorale adriatico) a causa della asprezza dei combattimenti della Linea Gotica sostenuti contro l'8 Armata Britannica.

In ottobre combatté nel settore di Rimini, in novembre era a disposizione diretta della 10. Armee nella zona di Bologna dove rimase più di 3 mesi, fino all'aprile del '45 quando dopo lo sfondamento definitivo della linea Gotica tentò invano di resistere agli alleati combattendo ancora sul fiume Po, dopodichè si ritirò verso il Lago di Garda. Ma Walter il 20 aprile venna ferito ancora una volta e terminò la sua guerra in un ospedale.

Un lotto incredibile, un pezzo di storia unico della guerra combattuta sul suolo italiano.

Il lotto ha inoltre il valore aggiunto di essere parzialmente pubblicato nel libro "Wehrpass & Soldbuch" sia nella versione italiana che in quella inglese distribuita in tutto il mondo.

LE POSIZIONI DELLA DIVISIONE DI WALTER IN RUSSIA TRA IL SETTEMBRE DEL 1941 ED IL MARZO DEL 1942:

SETTEMBRE '41

NOVEMBRE '41

DICEMBRE '41

MARZO '42